Freud: la via d'accesso all'inconscio
Sigmund Freud nasce a Freiberg nel 1856, cittadina della Moravia austriaca, da genitori ebrei. Egli è stato neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi, sicuramente la più famosa tra le correnti teoriche e pratiche della psicologia.
Freud ha lavorato nel reparto di malattie nervose a Vienna, è quest'esperienza lo ha condotto a interessarsi dei casi di isteria. In '' Studi sull'isteria '' spiega il meccanismo alla base delle patologie isteriche e nevrotiche, secondo cui:
- il soggetto patologico vive un momento traumatico;
- in lui si determina una reazione di difesa, che consiste nell'oblio del stesso;
- a causa di particolari circostanze, è impedito il deflusso della carica emotiva legata al fatto originario;
- l'energia rimasta inespressa determina la formazione di sintomi.
Tale meccanismo rivela la presenza di funzioni e contenuti psichici inconsapevoli.
Nella sua autoanalisi Freud individua una via per accedere al territorio dei contenuti inconsapevoli della vita psichica, che egli indivia come la dimensione dell'inconscio.
In '' L'interpretazione dei sogni '' individua la via d'accesso all'inconscio: il sogno.
Esso consente di risalire a ricordi, desideri, pulsioni e tendenze che sono oggetto di rimozione, la quale è una reazione di difesa inconsapevole verso ciò che si avverte come inaccettabile.
Il sogno è inteso come l'espressione camuffata di un desiderio, infatti presenta due livelli:
- il contenuto manifesto: la scena onirica come viene ricordata al risveglio;
- il contenuto latente: l'insieme delle tendenze inconsce che si esprimono in forma ''travestita'' nella scena onirica.
Nello suo studio attraverso l'autoanalisi, Freud scrive l'opera '' Psicopatologia della vita quotidiana '', dove riporta le sue osservazioni e i suoi approfondimenti sui meccanismi della memoria e sulla scoperta delle stesse forze operanti nei sintomi patologici e nei sogni, i quali possono essere riscontrati in altri fenomeni che caratterizzano la vita psichica: i lapsus, ovvero errori involontari nel parlare o nello scrivere, e gli atti mancati, nonché amnesie, dimenticanze, falsi ricordi, disattenzioni varie, ecc.. .
Nell'opera chiarisce il meccanismo di lapsus e atti mancanti, i quali sono determinati dall'alterazione di un'intenzione consapevole a opera di un impulso inconscio.
Sigmund Freud |
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